Arriverà lunedì 28 febbraio a Genova la Carovana nazionale di memoria e impegno in ricordo delle vittime delle mafie in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, promossa da Libera, l’associazione di nomi e numeri contro le mafie, fondata e presieduta da Don Luigi Ciotti.
Partita il 18 febbraio da Castell'Alfero, in provincia di Asti, l'avventura de "La Pace va Per...Corsa" vede protagonista Giuspeppe Papaluca, il barbiere-maratoneta che ha già firmato alcune imprese negli anni passati come la Mosca-Roma o la Hammann-Baghdad. Attraverso questa corsa che terminerà il 17 marzo a Matera, si vogliono ricordare le vittime di mafia, proprio nell'anniversario dell'Unità d'Italia: eroi che hanno lasciato la vita per un'Italia più pulita, più giusta, dove la legge ed il diritto si devono ergere a collante naturale della società civile.
La Carovana di Don Ciotti vuole anche contribuire a diffondere, divulgare e promuovere uno sport rispettoso della persona che sia veicolo di valori come l'accettazione dei propri limiti, il rispetto .
dell'altro e delle regole, per combattere e prevenire l'illegalità e la strumentalizzazione dei praticanti
E allora, partendo proprio da questi importanti valori, Libera ha coinvolto nella tappa genovese del “Giro d’Italia” l’Uisp: a Genova saranno proprio gli sportivi uispini, in particolar modo i podisti della Lega atletica leggera provinciale, ad accogliere lunedì mattina, insieme all’assessore allo Sport del Comune di Genova Stefano Anzalone, Pino Papaluca, che arriverà alle ore 10 a Quarto al Monumento dedicato alla spedizione dei Mille e simbolo dell’Unità d’Italia.
A partire dalle ore 14, poi, Papaluca e la carovana di Libera partiranno da Voltri, con il saluto del presidente del Municipio Ponente, Mauro Avvenente, alla volta della Riviera del podista, passando per le cittadine rivierasche di Arenzano e Cogoleto dove i runners saranno accolti dalle autorità comunali guidate dai rispettivi assessori allo sport, Mauro Gavazzi e Giorgio Bisio.
Durante questo particolare "Giro d'Italia" Papaluca e Libera incontreranno scolaresche, associazioni sportive e di volontariato, che tappa dopo tappa, correranno tratti di strada insieme al maratoneta romano. In ogni luogo ci saranno ricordi delle vittime di mafia, visite ai beni confiscati o spunti relativi all'Unità d'Italia.
"La Pace va Per...Corsa", dopo Genova arriverà a: Garbagnate (MI) 2 marzo, Paganica (AQ) 4 marzo, Firenze 5 marzo, Viterbo 7 marzo, Palermo 10 marzo, Polistena (RC) 11 marzo, Avellino 12 marzo, San Benedetto del Tronto (AP) 13 marzo, Campobasso 14 marzo, Nardò (LE) 16 marzo, Matera 17 marzo.
Proprio a Matera il 21 marzo si celebrerà la XVI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.
Chi è Giuseppe “Pino” Papaluca
Parrucchiere romano di cinquant'anni, maratoneta da venti, per dieci mesi l’anno è in bottega a lavorare e per due in giro per il mondo a correre. Le sue imprese sportive sono a scopo benefico ed ha corso in tutti i continenti per portare solidarietà e messaggi di pace.
E' diventato ormai nel mondo sportivo e non solo, una garanzia e una persona di fiducia su cui contare, mai allettato dalla tentazione di posti importanti a lui offerti né da politici a lui avvicinatosi.
Pino è diventato maratoneta per sfidare quel ginocchio martoriato (otto interventi chirurgici delicatissimi) che è diventato il suo emblema: se l' era rotto giocando a calcio, a vent'anni. La corsa, tra un bisturi e l' altro, lo aiutò a ritrovare fiato, tono muscolare e voglia di stringere i denti. Poi, è diventata la sua vita.
“La pace va per..corsa” è anche un libro che ha scritto nel quale sono raccolte testimonianze ed esperienze in cui la passione della corsa è messa a frutto per far risaltare le contraddizioni di un mondo che se somigliasse alle persone che Pino ha incontrato lungo la strada sarebbe più semplice, più attento, più umano, più attento alle ingiustizie del mondo. Tutto questo per raccogliere soldi per i bisognosi che ha incontrato sulla sua strada. E come spesso lui dice: “Chi non fa niente perde il diritto di lamentarsi!”
Info:
Ufficio comunicazione Uisp Genova
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