2°Gran Premio Città di Cogoleto
di Gilberto Costa
Al mio paese era giunta nella notte insistente, copiosa. L’ho sentita scivolare a terra dopo aver rimbalzato fra le tegole e la gronda!
… invece è stata una festa asciutta colorata. Scaldata dalla presenza di tanti appassionati podisti campioni, corroborati dalla moltitudine amatoriale. Un pallido sole infilzando qua e la le dense nuvole le ha rese cielo. Il mare, la sua apertura regale, il suo dolce caracollare movimento; l’assenza di vento, una temperatura intorno ai 15° hanno cesellato questa bella manifestazione podistica.
La partenza ha visto da subito scappare in direzione di Arenzano i soliti velocissimi Rity, Rossi, Campanella,Moscino, Pastorino,Ramorino, Scamarcia, Cozzani, Agostini…
Allungando gli oltre 270 partecipanti in un serpentone di canotte a chiazze maculate. In ritardo più che giustificato di condizione (auguri per tutto) Giorgianni tentava di recuperare orgogliosamente la posizione che gli compete, spronato e coccolato un po’ da tutti. Dall’urlo amico gridato in senso opposto da una ciurmaglia di leve nobili velocissime, intenti ad eseguire un “30” di qualità a 3’50” 3’55”certa la presenza di Salvatore Concas per presa visiva diretta.
Allungando gli oltre 270 partecipanti in un serpentone di canotte a chiazze maculate. In ritardo più che giustificato di condizione (auguri per tutto) Giorgianni tentava di recuperare orgogliosamente la posizione che gli compete, spronato e coccolato un po’ da tutti. Dall’urlo amico gridato in senso opposto da una ciurmaglia di leve nobili velocissime, intenti ad eseguire un “30” di qualità a 3’50” 3’55”certa la presenza di Salvatore Concas per presa visiva diretta.
Il plotone sempre più teso fino a strapparsi svoltando in direzione Lerca sfiorava il relitto della Stoppani ridotta ad una ferraglia arrugginita, capace sempre di porre mille interrogativi sul come e sul perché di un simile obbrobrio.
L’inizio dell’ascesa prepotente zittiva di parole le bocche degli inarrendevoli aficionados del pettorale domenicale, lasciando l’amaro masticare di gemiti ed ansimanti inspirazioni
“Durante questa fase la gabbia toracica si espande e consente ai polmoni di gonfiarsi di:
20% ossigeno |
80% azoto e altri gas |
ed espirazioni …
Durante questa fase la gabbia toracica si comprime costringendo i polmoni ad espellere l’aria che avevano accumulato”.
16% ossigeno |
4% anidride carbonica |
80% azoto e altri gas |
Imprimendo nelle fibre muscolari i km di salita seguiti dalle scalpellate di strada vallonata srotolata fino a, e per giungere a Sciarborasca. Custode (per me … ma credo per altri ) d’un maligno trabocchetto. Regalava la sensazione allo stop della fatica sofferenza; celando mischiata ad un abbozzo di discesa accelerante, invece, ancor un ultimo od ennesimo tratto d’insidiosa acre, ed arida erta, resa ancor più aspra dalla precedente fatica.
Finalmente la discesa finale apriva la vista sul mare mitigando e dissolvendo l’accumulo di acido lattico, regalando e regolando le ultime spallate alla classifica finale. Toboga nel quale si vedeva procedere al piccolo trotto il costante e fortissimo Puggioni. Volare la in fondo all’orizzonte il deltaplano De Plano, il quale, una volta risolto i suoi problemi agli occhi è tornato all’attacco velocissimo, sfoggiando la livrea con i colori della sua nuova società podistica. Si è rivista Elena Riva in ritardo di condizione ma tornata a respirare l’asfalto.
L’arrivo in passeggiata coincideva con l’abbraccio del mare giunto all’appuntamento a cavallo della prominente spiaggia. L’arco gonfiabile ed il cronometraggio elettronico hanno incorniciato ed impreziosito l’arrivo di tutti i 279 finisher. Dal vincitore Luca Campanella a colei che ha serrato i ranghi Giancarla Melillo.
Di Gilberto Costa gilbertocosta@hotmail.it
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