sabato 19 ottobre 2024

Intervista a Paolo Fiacchi: Il Trail di Portofino raccontato da uno dei protagonisti delle passate edizioni

a cura di Paolo Pelloni

Intervista a Paolo Fiacchi (Zena Runners) che più volte è stato protagonista del Trail di Portofino, una gara affascinante e impegnativa che si svolge in uno dei luoghi più iconici della Liguria. Con il Trail in programma il prossimo 10 Novembre, Paolo ci racconterà le sue esperienze e ci svelerà qualche dettaglio interessante su questo tracciato tanto amato dai trail runner.


Paolo, il Trail di Portofino è una gara davvero unica. Puoi descriverci brevemente le sensazioni che provi ogni volta che torni a correre su questo percorso così affascinante?

Paolo Fiacchi: Ogni volta che partecipo a questa gara, è un’emozione. Il percorso offre una varietà incredibile di scenari e di difficoltà tecniche che lo

rendono unico. Le salite, le discese e il panorama, soprattutto quando arrivi a vedere San Fruttuoso, ti lasciano senza parole. È una gara che mette alla prova il fisico, ma che ripaga con paesaggi mozzafiato.

(foto archivio)



Mi hai parlato di tre grandi salite lungo il percorso. Come descriveresti la prima salita che parte da Villa Durazzo? Quali sono le sue caratteristiche principali?

Paolo Fiacchi: La prima salita è piuttosto scorrevole. Inizia su asfalto per poi trasformarsi in una creuza che diventa sterrata man mano che ci si avvicina al Monte di Portofino. È una salita lunga di 6 km circa, ma non troppo tecnica, e la maggior parte degli atleti riesce a correrla. Il panorama comincia già a farsi interessante, ma il vero spettacolo inizia quando arrivi alla discesa verso San Fruttuoso.



A proposito di San Fruttuoso, la discesa verso questa località è stata descritta come una delle più tecniche. Cosa rende questa sezione così impegnativa e allo stesso tempo suggestiva?

Paolo Fiacchi: La discesa verso San Fruttuoso è breve ma intensa, circa 2 km. È ripida e piena di tornantini, il che la rende molto tecnica. Inoltre, il terreno spesso è bagnato e scivoloso, il che aggiunge difficoltà. Però, proprio per questo è uno dei tratti più belli. Quando inizi a vedere San Fruttuoso dall’alto, con il suo mare cristallino e l’antico monastero, ti dimentichi per un attimo della fatica, e tanta meraviglia si apre agli occhi dei partecipanti una volta arrivati sulla spiaggia di San Fruttuoso.



Dopo la discesa su San Fruttuoso, inizia subito la seconda salita, che hai definito simile a un "vertical". Cosa la rende così tosta rispetto alla prima?

Paolo Fiacchi: La seconda salita, poco più di 1 km, è davvero dura perché arriva subito dopo una discesa molto tecnica, quindi le gambe sono già stanche. È una salita breve ma ripida, e per molti atleti rappresenta un vero banco di prova. Se affronti la discesa verso San Fruttuoso troppo velocemente, qui paghi lo sforzo, perché non c’è tempo per recuperare. Terminata la salita, arrivi in cima e passi vicino a base zero e dopodiché affronti un tratto che costeggia il promontorio del parco di Portofino e arrivi sulle alture sopra Portofino e qui inizia la seconda discesa che è meno tecnica ma è caratterizzata da tante scalette da fare e arrivi in fondo praticamente a Portofino. Passaggio da cartolina sulla piazzetta del borgo di Portofino e da li inizia la terza salita.



E poi arriva la terza salita, che hai descritto come ripida ma non troppo tecnica. A questo punto della gara, come reagisce il corpo, e quanto conta la gestione dello sforzo?

Paolo Fiacchi: La terza salita è l'ultima grande fatica, poco più di 2 km. È meno tecnica rispetto alle altre, ma a questo punto della gara, le gambe sono già stanche. Arrivi su un misto di creuza e strada asfaltata, e la salita, pur non essendo lunghissima, è decisamente impegnativa. Qui la gestione dello sforzo è fondamentale: se arrivi stanco dalla seconda salita e non hai dosato bene le energie, potresti davvero soffrire.

Parliamo del contesto unico del Parco di Portofino. Come influisce questo paesaggio sull’esperienza di corsa, e cosa rappresenta per te correre in un luogo così iconico?

Paolo Fiacchi: Correre nel Parco di Portofino è un’esperienza unica. Non solo per la bellezza del paesaggio, ma anche per la storia e il prestigio del luogo. Senti davvero di essere in un posto speciale, e questo ti dà una motivazione extra per affrontare la gara. Ogni angolo del percorso ti regala qualcosa di diverso: panorami mozzafiato, scorci sul mare, e la natura selvaggia del parco. È un trail che ogni amante della corsa in natura dovrebbe provare almeno una volta.



Quest'anno, il Trail di Portofino vedrà la partecipazione di tanti atleti alcuni anche di livello. Cosa pensi che renda questa gara così speciale e attraente per i runner?

Paolo Fiacchi: Il Trail di Portofino ha una combinazione unica di tecnicità, bellezza e prestigio. Il percorso è sfidante, ma anche meraviglioso dal punto di vista paesaggistico. Inoltre, il fatto che si corra in un luogo così rinomato, e che atleti del calibro di Luca Carrara, Luca Arrigoni, e Valeria Straneo abbiano partecipato, lo rende un evento di altissimo livello. Penso che molti atleti forti siano attratti non solo dalla difficoltà tecnica, ma anche dalla bellezza del luogo e dalla possibilità di confrontarsi con altri runner di alto profilo. Un banco di prova aperto a tutti

Grazie mille Paolo per averci raccontato la tua esperienza e per averci dato uno sguardo così dettagliato sul percorso del Trail di Portofino. Siamo certi che sarà un evento spettacolare anche quest’anno e auguriamo a tutti i partecipanti il meglio per questa sfida!

Tutte le informazioni
su www.traildiportofino.it

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