Trail dei Fieschi 2012
“Com’è andata la gara.”
di Gilberto Costa
di Gilberto Costa
Dopo
l’asfissiante egemonia dei vari:
Scipione, Caronte e Minosse, l’impercettibile fresca rivoluzione di
Circe, in attesa dell’imminente dominio bollente di Ulisse, c’ha pensato
l’umiltà, la modestia, il timido sorriso di Paolo Bert a governare il micro mondo abitato dai trailer-runner’s.
Pronosticato fin dalla vigilia, il campione della Valle Infernotto (Ghiandone),
ha inciso con le suole leggere dei suoi passi la dura pietra
di Savignone, alla maniera d’un artigiano segna con il proprio bulino il
metallo inanimato. In griglia
di partenza, lo stesso Davide Ansaldo,
detentore del record della competizione, vincitore uscente cercava di
esorcizzare la tensione trans agonistica, incoronandolo ancor
prima della battaglia sovrano del bosco,
collocandolo a priori sullo scranno dei Fieschi. Ernesto
Ciravegna completava un podio prestigioso, offrendo al trail disegnato da Andrea Fergola, connotati di visibilità
oltre i confini feudali. Se per il
podio, (non era difficile farlo) il pronostico era obbligato, chiuso a chiave
da forza e talento dei sopra citati … Al quarto posto, a soli 21” dal podio è
spuntata l’allegra barba di Paolo Piano.
Formidabile interprete della disciplina. Esploratore nel leggere la corsa.
La sua è stata una scalata graduale, continua, risalendo estivo, senza quasi
fare rumore. Presentandosi nel giardino di Palazzo Fieschi con la naturalezza
del suo porsi, sorridente, guascone. Seguono a breve distanza nel volgere di
pochi secondi fra loro, Stefano Girotti
ed Emanuele Zambarino. Per il portacolori della Climbers Toirano è
l’ennesima conferma dell’universalità del suo essere campione. Un coltellino
svizzero. Cappuccetto Rosso Vera Mazzarello, ha attraversato il
bosco, sbranando la gara femminile, davanti a Daniela Scavino. Completa il podio rosa, l’ormai senza aggettivi Ilaria Pasa, capace di morte & resurrezione che ha dell’incredibile. Una guerriera
indomita dei sentieri rupestri. Una maschera impenetrabile prima, sensibile
dopo la battaglia, tanto da rinunciare al proscenio del podio per correre al
capezzale del suo gatto moribondo. Potere & volere. Si adeguavano via, via tutti gli altri, poveri diavoli, vecchi
pirati, enfant prodige, illusi, sognatori illusionisti e, pacifici viandanti. Donne, uomini, storie di vita, diverse
provenienze, dissimili professioni. Una lunga processione di colori silenziosi
che hanno macchiato il verde di questo scorcio incantato di Valle Scrivia!
Di Gilberto Costa
Nessun commento:
Posta un commento