Sei a
Costa
Una notte d’estate, luna
piena che illumina il cielo, sei amici seduti ad un tavolino dietro alle loro
coppe gelato. Poi entrano i “campioni”. Magri, leggeri, aria rilassata di chi
ha appena combattuto la propria battaglia aggiudicandosi anche un posto tra gli
applausi. Salutano e si siedono a loro volta. Gelatone anche per loro. “Guarda
Beppe” dico a mio
marito “mangiano anche loro!!!”
Qualche ora prima
eravamo tutti alla Costa di Ovada.
Stefano ed io eravamo
giunti nel paesino percorrendo una strada insolita, che sale da Rossiglione e
attraversa un bosco, per giungere dopo molte curve e paesaggi spettacolari
direttamente sul percorso di gara. Stentavo a riconoscere quegli ultimi tre km,
sebbene abbia già corso quasi tutte le edizioni della“Sei a Costa”. E’ che
certe volte uno stesso tratto, praticato con l’automobile, sembra completamente
diverso. O forse è la stanchezza o la foga della gara che impedisce di cogliere
i particolari del paesaggio che ci circonda.
Quello che caratterizza
questa gara, che la fa “diversa” dalle altre, è la partecipazione corale di
tutto il paese all’evento. Passando tra le case notavi anziani a prendere il
fresco con gli occhi rivolti alla strada, famiglie appostate, pronte a fare il
tifo per i beniamini locali, sentivi addosso gli sguardi, le preoccupazioni
“Sono tanti” “Sono troppi” “Avremo pastasciutta per tutti?”
Sei a Costa è una gara
che è sempre cresciuta nel numero dei partecipanti di anno in anno. Questa
volta non c’erano volantini che pubblicizzassero l’evento, solo una data in
calendario ed un fitto passaparola tra noi, la pubblicità più valida.
E il percorso? Bello,
bellissimo, vario. Metà in salita e metà in discesa, asfalto e sterrato, bosco
ombroso e colline dolci. Poi il paesino, i fiori ai balconi, gli stendardi alle
finestre, la gente che batte le mani come nei grandi eventi.
Un’occhiata ai
cartelloni dove sono appiccicate le foto scattate lo scorso anno e poi via a
scaldarsi. Almeno nei propositi … perché si incontra una tale quantità di
amici, che non fermarsi a scambiare qualche parola con l’uno o l’altro sarebbe
un vero peccato.
Ci allineiamo in
partenza. Spiccano i colori arancioni delle canotte dell’Ovadese Ormig
organizzatrice ufficiale della gara. Volti nuovi, vecchie conoscenze, atleti
locali e ritorni … un giusto nervosismo. Scattiamo al via, indomiti nelle
nostre scarpe, pronti a darci battaglia.
Il primo tratto in
salita, in mezzo al paese, la strada principale, la gente ai lati. Poi le case
scompaiono, il verde dei colli fa da padrone, l’asfalto cede il posto allo
sterrato, la polvere si alza al nostro incedere, da troppo non piove, gli
alberi ci donano ombra e fresco, ma la strada sale di continuo, le gambe hanno
qualche incertezza, sento i polpacci bruciare, il respiro si fa affannoso. Forse
sono troppo grossa, forse ha ragione Zerbone quando dice che dovrei mangiare
meno dolci e formaggi per correre più veloce. Chissà se fanno così gli atleti
veri, quelli che arrivano tra i primi …
Ad un tratto il bosco
finisce, una curva a gomito lascia intravedere il gruppo di podisti davanti
correre sopra di noi, la salita si fa ancora più ripida, più difficile, ma la
conosco bene: è l’ultimo tratto, l’ultimo sforzo. E inizia la discesa, che
invita subito a dare il massimo per recuperare il tempo perso in precedenza.
Una discesa lunga tre chilometri, bisogna dosare le forze.
Un sole rosso
all’orizzonte, sole che muore nella sua bellezza, nei suoi colori più vivi per
lasciare il posto alla luna e alle tenebre. I colli dolci tutt’intorno a noi,
paesini sparsi tra loro, un angolo strepitoso di basso Piemonte.
Scendo tra i piccoli
tornanti intorno alla collina godendomi lo spettacolo e al contempo cercando di
dare del mio meglio.
Quando passiamo la gente
batte le mani, fa il tifo, siamo quasi in paese.
Vicino all’arrivo
Claudio e mio marito allungano la gamba per farmi lo sgambetto mentre passo.
Ultimo giro intorno ad
una casa ed è fatta.
Agguanto due piccoli
panini col salame, la mia cena, urge fare la doccia al più presto, la notte è
ancora giovane …
Peccato per il pasta
party e la ricca premiazione … mi rifarò il prossimo anno con gli interessi!!!
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