(fonte facebook)
di Elisabetta Iurilli a proposito della "Caruggi",
scritto ad un amico mi ha scritto che non ne ha voglia di venire, io gli ho risposto così:
Ma sì, infondo ...
cosa vuoi mai che sia il cuore di Genova? Quei palazzi grigi e severi al di fuori, ma ricchi e immensi dentro cosa vogliono dimostrare? Mica sono alberi! Vicoli stretti, li cantava un poeta con la sua chitarra e un occhio coperto da un ciuffo per nascondere la palpebra calante... e la gente che li abita poi ... si, mica sono signori, anzi sono lontani dall'esserlo ... un variegato mondo dell'umanità più vera. Quella che ti insulta perchè dove tu corri di solito dorme e stamane si è dovuta alzare presto, quella che ti dà del pelandrone e ti dice di andare a zappare la terra, altro che correre ... e gli odori ... qui il bosco non arriva, non senti il muschio o le felci, senti l'odore di fritto già alle nove di mattina, e hai l'impressione che ti si appiccichi addosso, ma c'è anche l'odore di focaccia, quella vera, quella che ti dice che non sei altrove, che sei a Zena ...
Poi, siccome la Caruggi è generosa, scorgi pure il lato "bene" del salotto buono della Superba, la salita della cattedrale di bianco e nero vestita, il suo Palazzo Ducale, fiero e candido, la fontana di piazza de Ferrari continuamente presa di mira dai turisti, il punto di ritrovo dei giovani la sera, degli aperitivi alle sei ... poi si passa da via Garibaldi, che se un tempo si chiamava via Aurea c'è un perchè. Ma i suoi tesori Genova li cela agli occhi dei più, li devi cercare, te ne devi interessare in prima persona, te li devi conquistare all'interno dei suoi palazzi, i palazzi della via Aurea ...
Ma tu stai correndo e vieni sbattuto qua e là lungo il percorso, tra i diamandi e il letame, tra i mugugni e la gente colta e raffinata e sai che devi arrivare al Mandraccio, che devi fare due giri inseguendo Sanna e Unai che ci mettono ogni anno l'anima per arrivare primi. Perchè la Caruggi è Genova, e il re di Genova è chi vince. E il suo podio non sarà tra i canti degli uccellini che si trovano tra i monti. I gabbiani urlano striduli là in alto, il mare in basso lo vedi col suo incresparsi, col suo blu che si confonde all'orizzonte, con le sue navi che partono con l'idea di terre lontane di mete da scoprire. Tutto questo si respira a Genova, tutto questo è Caruggi.
Ma tu continua pure a non venire, ad ignorare tutto questo, fatti pure del male ...
Io alla Caruggi non manco di sicuro. Per me è la corsa del cuore, e non solo quello di Genova, anche del mio cuore. Con lei ho scoperto la corsa, lei mi ha fatto sentire viva, mi ha donato la gioia e la consapevolezza di far parte del mondo del podismo. E' colpa sua se ora la domenica mattina senza le scarpe da ginnastica addosso per me non è domenica. Se il mio cuore batte forte ogni volta in partenza e mi emoziono ad ogni arrivo. E' riuscita a dirmi che un'animo irrequieto si può dominare, mi ha insegnato che con la fatica e col sudore spesso si ottengono risultati, che posso contare su di me, sulle mie gambe e sulla mia mente e mettere da parte la mia insicurezza.
Ma tu resta pure tra i tuoi monti ... attento che non scappino ;))))
Ciao Betta
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