2° Edizione Trail dei Fieschi
di Gilberto Costa [aggiornato]
di Gilberto Costa [aggiornato]
Il minuto di silenzio chiesto durante il briefing da Andrea Fergola patron della manifestazione, in memoria del ragazzo di Savignone scomparso tragicamente fra le onde del Naviglio Grande, praticando lo sport che più amava, il kayak; ha per un attimo raggelato il sangue al deferente manipolo dei tanti, volontariamente arruolati, appassionati di questa inarrestabile disciplina. Spostando per un attimo la concentrazione lontano dalle arrampicate & picchiate del Pianetto e del Maggio, attraversando il cuore, proiettando il pensiero fino ai volti dei propri figli, i cari, impressi, inscindibilmente nella corteccia della memoria. Gli occhi inumidirsi dal riflesso delle lacrime...
Il via scuoteva il velo di malinconia or ora poggiato all’anima, cadendo a terra in simbiosi al nastro di partenza, rendendo possibile l’eruzione d’impeto dei legionari del sentiero, schierati alla maniera delle centurie romane pronte alla battaglia fra le rocche ed i boschi sulle alture alle spalle del Castello dei Fieschi.
Poco prima, a fine briefing, Alessandro Braccio, organizzatore del trail di Santa Croce nonché trailer partecipante rendeva il significato al nastrino lilla spillato al cuore dei partecipanti.
Bulimia, anoressia, disturbi del comportamento alimentare sono parole di sofferenza; distanti apparentemente anni luce dalle nostre vite.
Invece, purtroppo sempre più ragazzi in età puerile vengono colpiti da questa vera e propria malattia. Il gruppo “Mi nutro di vita” nato per favorire la prevenzione, l’informazione sull’argomento, l’interscambio fra le dolorose diverse realtà, crede che l'istituzione di una giornata nazionale del fiocchetto lilla sui DCA possa essere un importante punto di incontro e confronto da cui cominciare a tessere un sistema che tratti i vari aspetti di questo problema in modo più concreto.
Davide Ansaldo per nulla rallentato dal ruolo di superfavorito, viene insignito da Roberto Giordano (anchorman della manifestazione) del grado di centurione, comandante Prior di giornata dei legionari Hastati. Pietra miliare incastonato nella prima linea. A seguire la seconda quella dei Principes e la terza, linea dei Triari.
La corsa si è stretta da subito in salita avvitandosi tra le case del paese. Stilettate per i polpacci. Preludio dei cambi di pendenza che da li a breve questo parsimonioso, non avaro, entroterra ligure inconsapevolmente sa largheggiare.
Un gatto bianco prima, una donna con le borse della spesa poco dopo, sorpresi dalla furia silenziosa generata dalla tormenta della partenza, salvi miracolosamente, dall’essere schiacciato il primo, abbattuta la seconda. Illesi!
La salita al Pianetto si rivelava inflessibile, certo non aiutata dall’orario del primo sabato pomeriggio agostano, gravata dall’umidità avvolgente, appiccicando canotta e respiri in una sorta di prigione asfittica.
Il passaggio dalla Cappelletta bianca sulla sommità del crinale all’altezza delle rocche, giusto sopra il Castello dei Fieschi, consentiva di cavalcare la bestia sulla nuda pelle.
In pochi balzi, i miei goffi, sorvegliati dagli occhi attenti dei volontari del soccorso alpino era il naturale viatico al sentiero recuperato, da altri “volenterosi volontari” della Protezione Civile. Primo inserto del neo percorso fortemente voluto da Andrea, intuendo la bontà del territorio che conosce a memoria.
Una discesa interamente boschiva con tratti velocissimi alternati a tal’altri insidiosi, con contropendenze laterali, obbligava ad un autentico esercizio d’equilibrismo, in un ideale filo sospeso sull’incolumità personale ed altrui, onde evitare scivolate ad effetto domino.
Per fortuna la discesa nel suo esaurirsi mutava in declivio, ampio e scorrevole.
Poco dopo la jeep della protezione civile indicava in seguito la postazione di controllo (sparati & spuntati).
Salendo in direzione Martellona si restava sommersi dal verde bosco; impennate caratteristiche dei luoghi. Rasoiate cattive rendevano i podisti sudari umani.
Il prato intanto interrompeva l’egemonia degli alberi indirizzando gli indomiti in direzione Costa Suia, da li condotti attraverso una serie di mangia e bevi impegnativi a ridosso, alle spalle di monte Maggio.
Raggiunto, tentando di farlo aiutandosi a tentoni, taluni scalandolo a quattro zampe pur di giungere ai mille metri del “meteorite”. La panchina di legno che nelle giornate terse regala l’orizzonte lontano, il mare e scorci di riviera restava avvolta nella nebbia, galleggiando nel cielo.
I runner giocare ad immergersi, a riemergere come fanno
i cetacei nel mare per respirare l’aria nei polmoni.
Una discesa in terra battuta conduceva gli
sgranellati corridori fino alla ex colonia; mastodontica quanto l’incuranza … abbandonata
in chissà quale dimenticatoio. Un relitto, pachiderma di un’epoca
macilenta.
L’ennesimo, piacevole trasferimento boschivo consentiva
di approdare al secondo ed ultimo tratto di nuovo percorso coronando così i definitivi 19 km della bellissima gara di
Savignone vinta da Davide Ansaldo che ha preceduto Gabriele Poggi, e Stefano
Carbone.
Un segmento anch’esso molto bello e coinvolgente.
Faticoso e appagante come ci si aspetta da questo genere di disciplina.
In un primo momento lieve e ondulato, rinfrancante,
presagio della successiva discesa finale. Spezzata nel mezzo del suo snodarsi da
un rigagnolo d’acqua che sanciva il passaggio da quella di terra, ricci,
foglie, rametti e quant’altro battuti, a quella pietrosa. Pietraia
sdrucciolevole.
Infine nuovo passaggio nell’intimità delle famiglie
di Savignone, fra casette e giardini, orti e trogoli nella pendenza
finale posta sopra all’arrivo.
Finale di corsa che arrivava veloce nei giardini
(giochi) dove, oltre la posizione in classifica …
trovavamo la
Pro Loco e tutti gli altri AMICI
VOLONTARI indaffarati nel prepararci una festa calorosa. Spontanea.
Andrea Fergola chiaramente soddisfatto, nei suoi
occhi l’eloquenza …
Orgoglioso di aver potuto offrire agli intervenuti
un sabato eccezionale, da leoni, perdonatemi TRAIL!
Di Gilberto Costa
I runner giocare ad immergersi, a riemergere come fanno
i cetacei nel mare per respirare l’aria nei polmoni.
Una discesa in terra battuta conduceva gli
sgranellati corridori fino alla ex colonia; mastodontica quanto l’incuranza … abbandonata
in chissà quale dimenticatoio. Un relitto, pachiderma di un’epoca
macilenta.
L’ennesimo, piacevole trasferimento boschivo consentiva
di approdare al secondo ed ultimo tratto di nuovo percorso coronando così i definitivi 19 km della bellissima gara di
Savignone vinta da Davide Ansaldo che ha preceduto Gabriele Poggi, e Stefano
Carbone.
Un segmento anch’esso molto bello e coinvolgente.
Faticoso e appagante come ci si aspetta da questo genere di disciplina.
In un primo momento lieve e ondulato, rinfrancante,
presagio della successiva discesa finale. Spezzata nel mezzo del suo snodarsi da
un rigagnolo d’acqua che sanciva il passaggio da quella di terra, ricci,
foglie, rametti e quant’altro battuti, a quella pietrosa. Pietraia
sdrucciolevole.
Infine nuovo passaggio nell’intimità delle famiglie
di Savignone, fra casette e giardini, orti e trogoli nella pendenza
finale posta sopra all’arrivo.
Finale di corsa che arrivava veloce nei giardini
(giochi) dove, oltre la posizione in classifica …
trovavamo la
Pro Loco e tutti gli altri AMICI
VOLONTARI indaffarati nel prepararci una festa calorosa. Spontanea.
Andrea Fergola chiaramente soddisfatto, nei suoi
occhi l’eloquenza …
Orgoglioso di aver potuto offrire agli intervenuti
un sabato eccezionale, da leoni, perdonatemi TRAIL!
Di Gilberto Costa
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