del 13 Aprile 2013
a Voltri (Ge) di 5,5 km
Concorriamo insieme - classifica inviata dagli organizzatori
L’emofilia
è una malattia genetica che colpisce 1
persona su 10.000.
A
dispetto della sua rilevanza, l’emofilia è avvolta da una sorta di invisibilità
sociale, pochi ne hanno sentito parlare, ancor meno ne ha un’informazione per
lo più imprecisa e ammantata di leggenda. Non è sempre vero, per esempio, che”
se un emofilico si taglia muore dissanguato”.
Il
fatto è che alcune peculiarità della
malattia (come la trasmissione ereditaria e il fatto di essere una malattia
legata al sangue) hanno favorito in passato un’aura di vergogna e reticenza,
che finiva per aggravare le condizioni dei pazienti e della famiglia.
L’emofilia,
fino agli anni 60-70, era una malattia incurabile, poi la disponibilità di una
trattamento sostitutivo
per le proteine mancanti nel sangue, il moltiplicarsi
dei Centri Emofilia, il nascere di numerose associazioni di pazienti che
facevano da tramite con i Centri e che
riuscirono a far dichiarare l’Emofilia una malattia sociale e in seguito a
promuovere il trattamento domiciliare, diedero a questi pazienti la spinta per emergere dall’anonimato che venne purtroppo
stroncata dalla epidemia di infezioni che purtroppo negli anni ottanta riporto
la comunità di questi pazienti nel panico e nella cercata invisibilità,
seppellendo il motto che imperversava negli anni ’70: “ Come gli altri, fra gli
altri”.
Finalmente,
con l’avvento di concentrati sicuri ottenuti con la tecnologia ricombinante,
con la profilassi primaria che viene effettuata a tutte le nuove diagnosi, dopo
vent’anni dalla registrazione dell’ultima infezione, gli emofilici di oggi,
sono esattamente” come gli altri, fra
gli altri” : vivono, lavorano, amano e sono individui normali.
Resta
però il bisogno di diffondere informazioni sulla malattia,
affinchè la capillarità della sua conoscenza, possa portare sia livello medico
che a livello sociale, l’assistenza, la competenza e il rispetto che questi pazienti
hanno finalmente il diritto di avere in eguale maniera, ovunque.
Le
manifestazioni che si organizzano e che
si moltiplicano negli ultimi anni anche a livello europeo e che anche noi abbiamo l’orgoglio di aver organizzato il 13
aprile 2013 a Voltri, vogliono quindi divulgare, diffondere, sensibilizzare ed
informare la cittadinanza, le
Istituzioni e i media, portando a conoscenza del percorso che è stato fatto, ma
soprattutto quello che c’è ancora da
fare per migliorare l’assistenza ai portatori di questa condizione.
Anche
io ho un bimbo emofilico, che adoro e che desidererei non fosse più considerato
il palloncino rosso in mezzo ai bianchi
liberati nel cielo, ma un palloncino
bianco impossibile da distinguere dagli altri e che vola altrettanto in alto e a lungo……
Assolutamente d'accordo.Più solidarietà e comprensione e conoscenza, ecco cosa ci vuole. E ci sono tante iniziative di beneficenza che molto spesso non fanno notizia e rimangono nell'ombra. Iniziative in favore di chi ha meno possibilità come quella fatta in Toscana in occasione della Giornata Mondiale dell'Emofilia dove è stata donata all'Albania una notevole quantità di sangue in grado di aiutare centinaia di persone. E tutto grazie ai donatori che in modo del tutto volontario aiutano tantissime persone. Grazie.
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