A volte è proprio strano si inseguono degli obbiettivi per anni si arriva
vicino, molto vicino, manca poco ma c’è sempre quel briciolino che manca. Allora
si incomincia a pensare che ormai non succederà più, forse si è raggiunto il
limite, si pensa di mollare. E lo sapete bene che più volte ho non solo pensato
ma detto e l’ho anche scritto che non l’avrei mai più fatta. La Gelsi per me era
un discorso chiuso. I motivi è difficile spiegarli credo che anche uno
strizzacervelli farebbe fatica a capire i motivi, perché in definitiva non li so
bene neanche io.
Sicuramente questa corsa mi ha negli anni assorbito una
quantità enorme di energie, ho spinto troppo e di mezzo c’erano mille cose che
volevo fare, troppe, troppi impegni per una corsa che spesso è passata prima di
altre cose che nella vita sono e devono essere primarie, il lavoro ad
esempio.
Solo questo meriterebbe un capitolo a parte ma forse ve ne ho
già parlato abbastanza di questo cambiamento.
Fatto sta che anche gridando di no, non sono riuscito a
starci lontano, certo in modo diverso, un po’ meno dentro, lasciando un po’ più
di spazio ad altri. Non avendo più il tempo libero di prima sono stato obbligato
a fare un passo indietro e forse era questo il modo giusto per reggere il carico
emotivo che mi porta questa corsa che
comunque sarà sempre nel mio cuore.
Un’organizzazione che è partita molto in ritardo e spesso è
stata in dubbio, alcuni nodi importanti sono stati sciolti solo a poche ore
dalla partenza.
Fatto sta che oramai la Gelsi va avanti comunque anche con la
poca pubblicità che abbiamo fatto ha saputo richiamare tantissimi appassionati e
così giovedì sera abbiamo incredibilmente superato ogni previsione ed è arrivato
il record di iscrizioni.
Abbiamo superato i mille iscritti.
I numeri della corsa: 570 non
competitivi, 250 competitivi, 200 bambini, 35 disabili.
Si, signori, fanno più di mille!!!
Si, signori, fanno più di mille!!!
In un anno di recessione con gravosi
problemi nella nostra città che non ci siamo sentiti di chiedere soldi agli
sponsor, quindi abbiamo fatto delle scelte: niente maglie tecniche, anche se era
un po’ il nostro marchio di fabbrica,
niente premi in denaro, non ci sembrava il caso quando ci sono famiglie che
faticano ad arrivare a fine mese.
Ora penso che chi è venuto giovedì
sera non abbia sentito la mancanza di queste cose, penso invece che abbiamo
offerto un’alta qualità nella manifestazione, il centro sportivo Fogliabella
curatissimo dai volontari del quartiere
che ci supportano con le loro infrastrutture, gli spogliatoi con le docce che
gentilmente ci concede Don Abele, tutti i nostri volontari alle iscrizioni, ai
ristori e sul percorso, altro nostro punto di forza uno dei più belli che si
possano trovare in una serale, secondo me, un percorso misto asfalto sterrato
con due belle salite.
I banchetti con alcuni espositori e
la Proloco che offre il pasta party per tutti, veramente un grande gruppo di
persone, un altro punto di forza della manifestazione.
Altro nodo importante è stato quello
della viabilità che con il valido supporto degli operatori civici hanno
quest’anno risolto tutti i problemi, dando sicurezza e minimizzando il disagio
per i residenti.
Una piccola ma per me importante
novità è stata lo spostamento di qualche decina di metri dell’arco gonfiabile
dell’arrivo portato nel cuore della manifestazione con lo sprint su un tappeto
erboso.
Arco che nel dopo gara e diventato il
teatro delle premiazioni ricche dei cesti offerti dagli sponsor locali, con i
premi valenzani in oro per i più meritevoli e materiale tecnico offerto dallo
sponsor tecnico Mizuno in collaborazione con Arco Sport.
Questi alcuni degli ingrdienti di
questa gara ma ribadisco sempre il primo è sempre la partecipazione e l’affetto
di questi incredibili 1000 (mille) che sono venuti con noi giovedì sera: i 200
bambini che hanno animato la prima delle gare, divisa in tre “wave” tanto erano
numerosi.
La non competitiva, che è poi la gara
più partecipata un’onda festosa di quasi 600 persone.
E la gara top, la competitiva che è
stata gestita praticamente in toto dalla Cartotecnica Piemontese che si è
occupata anche delle iscrizioni online gestite da un grande amico Davide
Pedrini.
Devo ringraziare tutte queste persone
oltre a tutti i nostri collaboratori che sono stati impeccabili dimostrando
quanto sia solida e collaudata ormai la macchina organizzativa.
Grazie a chi si è dato tanto da fare per organizzare i gruppi per il
Trofeo Massimo Bellini, vinto dal Caffè Sesto Senso, capitanato da Elena che si
è fatta veramente in 4 per portarci ben 180 iscritti!
Un ringraziamento particolare a Max e
Nathalie, il motore di questa edizione, senza il vostro impegno non saremmo
riusciti
Grazie a tutti
Danny
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