domenica 5 agosto 2012

Sei a Costa - cronaca di Elisabetta Iurilli


Sei a Costa

Una notte d’estate, luna piena che illumina il cielo, sei amici seduti ad un tavolino dietro alle loro coppe gelato. Poi entrano i “campioni”. Magri, leggeri, aria rilassata di chi ha appena combattuto la propria battaglia aggiudicandosi anche un posto tra gli applausi. Salutano e si siedono a loro volta. Gelatone anche per loro. “Guarda Beppe” dico a mio
marito “mangiano anche loro!!!”

Qualche ora prima eravamo tutti alla Costa di Ovada.
Stefano ed io eravamo giunti nel paesino percorrendo una strada insolita, che sale da Rossiglione e attraversa un bosco, per giungere dopo molte curve e paesaggi spettacolari direttamente sul percorso di gara. Stentavo a riconoscere quegli ultimi tre km, sebbene abbia già corso quasi tutte le edizioni della“Sei a Costa”. E’ che certe volte uno stesso tratto, praticato con l’automobile, sembra completamente diverso. O forse è la stanchezza o la foga della gara che impedisce di cogliere i particolari del paesaggio che ci circonda.
Quello che caratterizza questa gara, che la fa “diversa” dalle altre, è la partecipazione corale di tutto il paese all’evento. Passando tra le case notavi anziani a prendere il fresco con gli occhi rivolti alla strada, famiglie appostate, pronte a fare il tifo per i beniamini locali, sentivi addosso gli sguardi, le preoccupazioni “Sono tanti” “Sono troppi” “Avremo pastasciutta per tutti?”
Sei a Costa è una gara che è sempre cresciuta nel numero dei partecipanti di anno in anno. Questa volta non c’erano volantini che pubblicizzassero l’evento, solo una data in calendario ed un fitto passaparola tra noi, la pubblicità più valida.
E il percorso? Bello, bellissimo, vario. Metà in salita e metà in discesa, asfalto e sterrato, bosco ombroso e colline dolci. Poi il paesino, i fiori ai balconi, gli stendardi alle finestre, la gente che batte le mani come nei grandi eventi.
Un’occhiata ai cartelloni dove sono appiccicate le foto scattate lo scorso anno e poi via a scaldarsi. Almeno nei propositi … perché si incontra una tale quantità di amici, che non fermarsi a scambiare qualche parola con l’uno o l’altro sarebbe un vero peccato.
Ci allineiamo in partenza. Spiccano i colori arancioni delle canotte dell’Ovadese Ormig organizzatrice ufficiale della gara. Volti nuovi, vecchie conoscenze, atleti locali e ritorni … un giusto nervosismo. Scattiamo al via, indomiti nelle nostre scarpe, pronti a darci battaglia.
Il primo tratto in salita, in mezzo al paese, la strada principale, la gente ai lati. Poi le case scompaiono, il verde dei colli fa da padrone, l’asfalto cede il posto allo sterrato, la polvere si alza al nostro incedere, da troppo non piove, gli alberi ci donano ombra e fresco, ma la strada sale di continuo, le gambe hanno qualche incertezza, sento i polpacci bruciare, il respiro si fa affannoso. Forse sono troppo grossa, forse ha ragione Zerbone quando dice che dovrei mangiare meno dolci e formaggi per correre più veloce. Chissà se fanno così gli atleti veri, quelli che arrivano tra i primi …
Ad un tratto il bosco finisce, una curva a gomito lascia intravedere il gruppo di podisti davanti correre sopra di noi, la salita si fa ancora più ripida, più difficile, ma la conosco bene: è l’ultimo tratto, l’ultimo sforzo. E inizia la discesa, che invita subito a dare il massimo per recuperare il tempo perso in precedenza. Una discesa lunga tre chilometri, bisogna dosare le forze.
Un sole rosso all’orizzonte, sole che muore nella sua bellezza, nei suoi colori più vivi per lasciare il posto alla luna e alle tenebre. I colli dolci tutt’intorno a noi, paesini sparsi tra loro, un angolo strepitoso di basso Piemonte.
Scendo tra i piccoli tornanti intorno alla collina godendomi lo spettacolo e al contempo cercando di dare del mio meglio.
Quando passiamo la gente batte le mani, fa il tifo, siamo quasi in paese.
Vicino all’arrivo Claudio e mio marito allungano la gamba per farmi lo sgambetto mentre passo.
Ultimo giro intorno ad una casa ed è fatta.
Agguanto due piccoli panini col salame, la mia cena, urge fare la doccia al più presto, la notte è ancora giovane …
Peccato per il pasta party e la ricca premiazione … mi rifarò il prossimo anno con gli interessi!!!

Nessun commento:

Posta un commento