martedì 7 agosto 2012

Marcia nel bosco - cronaca di G. Costa


“La prima gara del trittico, circuito Alta Valle Scrivia premia il podista di casa Gabriele Poggi, Cambiaso & Risso d’adozione podistica. Al secondo posto Edmil Albertone, Gruppo Città di Genova. Impermeabilizza il podio Ghebrehanna Savio, Podistica Valpolcevera.
Prossimi appuntamenti: 2 settembre 22° Memorial F. Zeggio km 11.7 – 7 settembre 1° Memorial Barbieri km 6.”
31^ Marcia nel Bosco 2012
Santuario della Bastia
Schiacciata dal fitto calendario estivo, compressa tra la 6 a Costa del venerdì, il trail dei Fieschi di sabato,
le concomitanti Marcia nel Parco dell’Aveto e la StraTrisobbio, la corsa della Bastia tuttavia  riesce a sopravvivere celebrandosi grazie alla presenza di una sessantina di partecipanti. Bambini compresi.
L’organizzazione autoctona della gara, quest’anno ha giovato delle mani tecnologiche, cronometraggio chip
compreso della società locale Atletica Valle Scrivia.
Caratteristica dominante di questa corsa è stata l’asprezza del percorso.
Il via affianca la scalinata che porta al sagrato del Santuario. Una breve impennata che schiaffeggia il drappello animato dal megafono retto da Remo Benedetti, starter ufficiale. Una parentesi stradale, il tempo di rendersi conto di quant’è dura la vita del podista, che ci si ritrova nel bosco.
Le fronde agitate dal vento, una volta ingollati Poggi e Bertone, gravitati a se Grella, Savio e Parodi, hanno scaricato giù per le proprie interiora  Astorri e Sulis, i quali hanno fatto mangiare la polvere a chi sta sporcando d’inchiostro questo foglio. 
Il bosco in ripida discesa ha digerito uno dopo l’altra la grinta di Ivo Fassone, Scozzarella Giuseppe e del piemontese Luisito Serra. Ha vestito di fresco il mantello  della vincitrice femminile Deborah Fabbri, l’inesauribile voglia di Susanna Scaramucci (2°), i mille riccioli di Nicoletta Reghitto (3°).
Ha incensato le chiome bianche di Giuseppe Conterno, Alfredo Lovotti ed Antonio Saponaro.
 Testato la grinta dei vari Gualdi, Bruzzo e Vicenzo Marchetti. Il ginocchio di Luisa Meirana; l’amore per la corsa di Roberto Fassone.
La passione per il podismo, la fatica, tenacia e forza di sacrificio di tutti gli altri.
Finito il bosco sono stati dolori!
La salita, stronza ed asfaltata, bastarda e continua, tiranna e torturatrice, come suo solito, ha appiccicato a se, manto, il delirio e l’affanno dei Capitan  Fracassa di giornata.
Ammainati a località Salvarezza come vele agl’alberi di una nave, un girotondo erboso, scagliava gli intrepidi partecipanti in un ghirigoro fra felci, spine, sotto un tetto d’alberi parlanti.
Sbucati al paesello di Semino iniziava una sorta di chilometro verticale scoperto. Nudo  fra prati pettinati e grilli canterini scatenati. 
Il mio unico credo è stato quello  di correrla tutta, in prima, terza o seconda.
Di non arretrare, non demordere per nulla al mondo,  senza ascoltare quella vocina che da dentro urla: fermati. Cammina.
No, io corro!
Le  ultime casette prima dell’arrivo a Bastia ammucchiate a frazione non so dare un nome. Eppure l’ho letto il cartello. E’netto che la fatica l’ha cancellato.
Finalmente l’ultimo taglio per zinne assolate, sale la nausea, la blocco, mordo fra i denti.
E’ il conato dell’arrivo.


“Curiosando”
Curioso e simpatico al contempo la presenza d’impressionisti dell’immagine: Rosamaria Pesce, Sonia Barieri, Matteo Ceschina e Stefano Crosa. Una gara nella corsa. Sto scherzando … poi tanto!
GRAZIE A TUTTI
DI Gilberto Costa
 

Nessun commento:

Posta un commento