"Passi da gigante", giovedì sera a Villa Serra la conferenza di Trabucchi
Sarà la splendida location di Villa Serra di Comago di Sant'Olcese (g.c) ad
ospitare, giovedì 19 maggio, alle ore 20.30, l'attesa Conferenza "Passi da
Gigante", Mente, corpo e allenamento nel trail, nel trekking e negli sport
di endurance, tenuta da Piero Trabucchi, psicologo dello sport di chiara
fama, docente e ricercatore dell'Università di Verona, autore del libro
"Resisto dunque sono". La conferenza, organizzata e promossa dalla Lega
atletica leggera Uisp di Genova, in collaborazione con l'Associazione
Sportiva Dilettantistica Ergus e il patrocinio del Consorzio Villa Serra,
vedrà la partecipazione anche di Aurelio Michelangeli, responsabile della
Commissione Trail della Lega nazionale Atletica leggera Uisp, Rocco
Cardamone, psicologo dell'alimentazione, di Alfonso Gifuni e Massimo Parodi,
tra i migliori trail runners liguri e di Andrea Fergola, organizzatore di
eventi Trail e presidente dell'Asd Ergus. Tanti i temi che saranno trattati
durante la serata (con ingresso libero): la sfida come fonte di motivazione,
gli aspetti psicologici della preparazione, la resistenza e la preparazione
di mente e corpo negli sport di montagna, partendo dalla resistenza
psicologica, la "resilienza". "Negli esseri umani la risposta allo stress e
alle difficoltà non si realizza solo sotto forma di cambiamenti ormonali e
di realizzazione di risposte comportamentali prefissate (come negli
animali), ma è soprattutto cognitiva - anticipa sul proprio sito Pietro
Trabucchi - sta nella capacità di guardare alla realtà in modo diverso, di
vedere vie d'uscita dove non ce ne sono. Il mondo dello sport estremizza la
necessità di resilienza. Dimostra con i fatti che la resilienza può essere
appresa e migliorata. Ecco ciò che rende lo sport interessante per tutta la
vita: il fisico, anche se allenato, declina. Ma la forza mentale può
continuare a crescere sino all'ultimo. Anzi, è proprio di fronte alla
prospettiva del declino che si misura la resilienza di ciascuno. Ma,
attenzione: lo sport può favorire anche la crescita di una pseudo
resilienza, di una resilienza negativa, al servizio dei bisogni di un ego
smisurato, che deve essere sempre "vincente", a qualsiasi costo, leale e
fedele solo a se stesso. Tanti cosiddetti "campioni" sono così. Ma questa
non è resilienza: è una difesa dalla fragilità che sta sotto. Non sto
facendo del moralismo: si tratta di una constatazione empirica, e di
un'analisi psicologica. E, siccome non si è "vincenti" in eterno, prima o
poi questa difesa fallisce. L'esito è drammatico. Ne abbiamo molti esempi
sotto gli occhi."
Pietro Trabucchi è uno psicologo che si occupa da sempre di prestazione
sportiva, in particolare di discipline di resistenza. E' stato Psicologo
della Squadra Olimpica Italiana di Sci di Fondo alle Olimpiadi di Torino
2006 e per molti anni psicologo delle Squadre Nazionali di Triathlon. Ora -
con grande soddisfazione - si dedica alle Squadre Nazionali di Ultramaratona
(24h, 100 km ed Ultatrail), oltre che di numerosi atleti di sport di
resistenza. Autore di diversi libri, è Professore incaricato presso
l'Università di Verona, e collabora con il Centro di ricerca in
Bioingegneria e Scienze motorie di Rovereto (oggi Cerism) e con l'Istituto
di Scienze dello Sport di Roma. Appassionato praticante di discipline di
endurance e di alpinismo, ha scalato l'Everest dal versante Nord in
occasione della spedizione "Everest Vitesse" (2005) ed è l'unico italiano ad
aver terminato tutte le edizioni della PTL (la versione più impegnativa
dell'Ultra Trail del Monte Bianco) e la "Rock and Ice" nell'Artico canadese.
Corre quando riesce e ama sia la teoria che la pratica dell'allenamento.
Nessun commento:
Posta un commento