lunedì 15 aprile 2013

Concorriamo insieme - classifica


del 13 Aprile 2013
a Voltri (Ge) di 5,5 km

Concorriamo insieme - classifica inviata dagli organizzatori

L’emofilia è una malattia genetica  che colpisce 1 persona su 10.000.
A dispetto della sua rilevanza, l’emofilia è avvolta da una sorta di invisibilità sociale, pochi ne hanno sentito parlare, ancor meno ne ha un’informazione per lo più imprecisa e ammantata di leggenda. Non è sempre vero, per esempio, che” se un emofilico si taglia muore dissanguato”.
Il fatto è  che alcune peculiarità della malattia (come la trasmissione ereditaria e il fatto di essere una malattia legata al sangue) hanno favorito in passato un’aura di vergogna e reticenza, che finiva per aggravare le condizioni dei pazienti e della famiglia.
L’emofilia, fino agli anni 60-70, era una malattia incurabile, poi la disponibilità di una trattamento sostitutivo
per le proteine mancanti nel sangue, il moltiplicarsi dei Centri Emofilia, il nascere di numerose associazioni di pazienti che facevano da tramite con i Centri  e che riuscirono a far dichiarare l’Emofilia una malattia sociale e in seguito a promuovere il trattamento domiciliare, diedero a questi pazienti la spinta per  emergere dall’anonimato che venne purtroppo stroncata dalla epidemia di infezioni che purtroppo negli anni ottanta riporto la comunità di questi pazienti nel panico e nella cercata invisibilità, seppellendo il motto che imperversava negli anni ’70: “ Come gli altri, fra gli altri”.
Finalmente, con l’avvento di concentrati sicuri ottenuti con la tecnologia ricombinante, con la profilassi primaria che viene effettuata a tutte le nuove diagnosi, dopo vent’anni dalla registrazione dell’ultima infezione, gli emofilici di oggi, sono esattamente” come gli altri,  fra gli altri” : vivono, lavorano, amano e sono  individui normali.
Resta però  il bisogno  di diffondere informazioni sulla malattia, affinchè la capillarità della sua conoscenza, possa portare sia livello medico che a livello sociale, l’assistenza, la  competenza e il rispetto che questi pazienti hanno finalmente il diritto di avere in eguale maniera, ovunque.
Le manifestazioni che si organizzano e  che si moltiplicano negli ultimi anni anche a livello europeo e che anche noi  abbiamo l’orgoglio di aver organizzato il 13 aprile 2013 a Voltri, vogliono quindi  divulgare, diffondere, sensibilizzare ed informare la cittadinanza,  le Istituzioni e i media, portando a conoscenza del percorso che è stato fatto, ma soprattutto  quello che c’è ancora da fare per migliorare l’assistenza ai portatori di questa condizione.
Anche io ho un bimbo emofilico, che adoro e che desidererei non fosse più considerato il  palloncino rosso in mezzo ai bianchi liberati nel cielo, ma un  palloncino bianco impossibile da distinguere dagli altri e che vola altrettanto in  alto e a lungo……

1 commento:

  1. Assolutamente d'accordo.Più solidarietà e comprensione e conoscenza, ecco cosa ci vuole. E ci sono tante iniziative di beneficenza che molto spesso non fanno notizia e rimangono nell'ombra. Iniziative in favore di chi ha meno possibilità come quella fatta in Toscana in occasione della Giornata Mondiale dell'Emofilia dove è stata donata all'Albania una notevole quantità di sangue in grado di aiutare centinaia di persone. E tutto grazie ai donatori che in modo del tutto volontario aiutano tantissime persone. Grazie.

    RispondiElimina