Lui è
considerato la grande speranza della maratona italiana. Parliamo di Eyob
Gebrehiwet Faniel, il mezzofondista nato all’Asmara nel 1992 e quindi
trasferitosi in Veneto (abita a Bassano del Grappa) per seguire il padre. Eyob,
cittadino italiano a tutti gli effetti, ha vinto lo scorso ottobre la Maratona
di Venezia in 2h12’16”, con un bel passo in avanti rispetto all’esordio assoluto l’anno prima a Firenze
(2h15’36”). Il longilineo mezzofondista, seguito attualmente da Ruggero Pertile
(azzurro di maratona, tre volte vincitore della gara di Santa Margherita Ligure),
ha inaugurato il 2018 con un significativo decimo posto al 61° Cross
internazionale del Campaccio, e certamente vuole interpretare la corsa sulle
rive del Mar Ligure come il primo, importante test in vista degli Europei di
Berlino. Faniel, che è tesserato per il club Venicemarathon, vanta 1h03’09” ( a
Praga, tempo ottenuto nel 2017) sulla
distanza, ma appare decisamente in grado ormai di migliorare il personale e,
chiaramente, cerca un tempo di valore mondiale. Potrebbe limare il record della
manifestazione (1h03’29”) che appartiene a un altro azzurro, Stefano La Rosa. Tecnicamente
il livello della manifestazione non potrà che avere dei benefici ma non solo:
potrebbe rilanciare le sorti della mezza maratona e maratona azzurre. Inoltre,
ritorna a gareggiare sul suolo ligure Ruggero Pertile: uno degli uomini simbolo
della maratona italiana del terzo millennio, questa volta, correrà sabato 3
febbraio Portofino run. Una vera coppia di assi.
Danilo Mazzone-
Addetto Stampa
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