martedì 11 novembre 2014

La prima esperienza da Pacer alla Maratona di Venezia di Ilaria Pasa

MI RACCONTO:
Maratona di Venezia 2014, la mia prima esperienza da "Pacer"
un'amico con cui abbiamo corso così ha scritto:

Giacomo Lopopolo : Ilaria Pasa e Stefano Nalesso hanno giocato un ruolo importante per tre quarti di gara, uno spirito e una forza trascinatrice unici, anche nel semplice gesto di passarci l'acqua dei ristori, tante piccole attenzioni che hanno fatto gruppo. Grazie a voi pacer!!!!
Fare una maratona è un lungo viaggio, ma se la corri per te, nel senso che hai tu un tempo da provare a fare, è una cosa, ma fare una pacer in maratona è tutto diverso, non corri per te, corri per gli altri.
cercherò perciò di esprimervi con le mie parole cosa ho provato, che sensazioni ho avuto, che cosa vuol dire fare una maratona così, che credetemi per una che era alla sua 39° è stato tutto diverso.
 come premessa però vi voglio raccontare cosa è successo prima e cosa mi ha portato a questa scelta.
questo è un'anno diverso per la mia corsa, sono partita con il cambio di società dopo 14 anni, da due anni finalmente ho ripreso a correre con mia sorella Liuba, ma dentro di me c'era la necessità di qualche stimolo nuovo, qualcosa che mi desse un obiettivo per cui mettermi alla prova, perchè è questo in fondo che facciamo noi runners ogni volta : "ci mettiamo alla prova", qualunque sia l'obiettivo lo facciamo sempre dalla breve corsa di pochi km alla mezza alla maratona alle ultra, etc etc!
ad aprile leggo su correre che cercano pacer per la maratona di venezia, perchè no mi dico, è tanti anni che voglio farla, provo a scrivere. chi coordina tutto questo è la famosa Julia Jones, maratoneta e  triatleta, che credetemi conosciuta poi di persona si rivelerà se è possibile una grande, una splendida persona.
mi ritorna un questionario da compilare, poche semplice domande: perchè vuoi fare la pacer? etc., lo invio , attendo la risposta. dopo poco trovo questa mail da Julia: " ti prendo al volo!!!!!" wow, non ci credo, davvero............e ora?
dico anche a Liuba di scrivere, ma purtroppo avevano già fatto le loro scelte. (caso vuole che un mese prima la ricontattano perchè c'è stata una defezione, ma lei aveva appena accettato un lavoro nuovo,sigh!)
ed ecco che inizia a formarsi dentro di me questa nuova meta: fare la pacer! ce la farò, vengo messa nel gruppo delle 3h e 50. è giugno inizio a partire con gli allenamenti.
nel giro di poco inizio a macinare km, ripetute, lunghi,medi, mezze, etc  etc!
nel frattempo inizia il contatto con gli altri due pacer del gruppo, si ricevono mail di varie comunicazioni dall'organizzazione,  viene costruito il gruppo dei "pacersuperstar" su face, insomma vengo invitata a fare già gruppo a distanza. vengo contattata da vari runner e,si elargiscono consigli, ma sopratutto ci si stostiene a distanza: ci si dà l'appuntamento a Venezia
la mia preparazione si svolge, bene, ultimamente mi sento in forma, nell'ultimo lungo di 34
e nell'ultima mezza ho ottime sensazioni.............dai si và per questa esperienza.
sabato 25 ottobre parto da Genova con un'altra mia sorella, che farà la turista, ho appuntamento allo stand
dei pacer e poi la riunione con Julia. qualche gg prima della partenza mi pongo dei dubbi: ce la farò, ma non nel senso di non riuscire a portare a termine la gara, ma nel mio compito, inizio a sentire un po' di responsabilità!
ritiro il pettorale..........F25!!!! vuoi dire che ho un pettorale così basso?? c'è scritto anche top runner, ma no  si saranno sbagliati!! e invece no è il mio,  e quando mai mi ricapita un pettorale da "Top runner"!!!!
allo stand vengo accolta dal gruppo e in breve mi sento a mio agio. poi briefing con Julia: veniamo presentati, e ci vengono date le direttive per come si svolgerà e cosa dovremmo fare. che bel gruppo di persone. la sera alloggiamo tutti insieme e il gruppo si compatta ancora di più.
ora vi spiego qui  perchè spesso i pacer vengono criticati: il Pacer deve partire allo sparo (il suo tempo) indipendentemente da dove si trovi  nelle griglie, perchè deve arrivare nel tempo assegnatogli  sotto il tabellone, perciò io dovevo arrivare quando al tabellone erano le 3h e 50. qs cosa comporta, visto che  si parte scaglionati, e quando si passa sul tappeto del chip si avrà un gap di differenza, qs differenza era stato richiesto possibilmente di recuperarla entro la mezza, perciò di sarebbe dovuto andare più veloce del ritmo maratona previsto  che per me era 5.27 a km. , ecco perchè spesso si và un po' più veloce all'inizio.
26 ottobre, ore 6,20 siamo sul pullman che ci porta alla partenza, c'è aria di festa, si scherza, si fanno battute, non c'è ansia da prestazione, c'è la consapevolezza di essere lì per aiutare altri runners, che belle sensazioni.
come sostegno Julia ha un'amica che da 19 anni fà la pacer, Serena, che oltre che essere una persona speciale, è anche una collega, parte fra noi un bell'affiatamento. lei sarà il pacer/scopa della gara..........6 ore!!! anima l'ambiente, è solare e molto attenta a dare aiuto a tutti. le prometto che le andrò incontro.
ore 7 siamo alla partenza, c'è un tendone solo per noi, tempo bello, freschino ma non troppo. c'è chi si prepara già ,chi aiuta a gonfiare i palloncini (il mio sarà viola) , chi fà foto, chi beve un the caldo, chi parla con gli atleti che cercano il proprio pacer, insomma in breve sono le 8.40 e ci avviamo alle griglie.
nelle 3h 50 siamo solo due, hanno spostato uno di noi alle 4h dove c'era più bisogno, per molti c'è l'obiettivo di scendere sotto le 4 h. io sono accanto al mio "colosso" Stefano. ci accordiamo sul da farsi, in realtà è lui che mi dice cosa faremo, lui è già molto esperto e mi guiderà, io oltre a stargli vicino, dovrò cercare di fare il ritmo giusto. lui guarderà il ritmo da tenere, io il tempo ogni 5km che corrisponda alla tabella.
ecco fare il pacer vuol dire tenere sempre, dico sempre lo stesso ritmo. quando corri da solo puoi anche sgarrare, poi magari recuperi in più o meno, noi no, regolari più che mai !!! sembra facile , no assolutamente  .siamo tutti assiepati nelle griglie, parte l'inno di Mameli, e tutti proprio tutti cantano..........non siamo dei calciatori noi!!! che bella emozione!
c'è il countdown...........-10 -9 -8..........-2-1! sparo, clicco sul tempo e ci si avvia...........il nostro gap iniziale sarà di 50 secondi, buono.  Stefano mi suggerisce che terremo un ritmo di 5.20/5.22 a km per cercare di recuperare entro la mezza.
si parte via.............ed ecco che intorno a te si forma un gruppone,accidenti quanti sono. ecco anche questo è una cosa non facile, correre con persone che ti vogliono stare "vicine vicine" quasi per paura di perdere il ritmo. non è facile, per niente. di solito quando corri da solo cerchi i punti dove ci siano meno persone, se sei  pacer questo non accade, anzi. e anche questo è da imparare. i km passano, con Stefano stiamo attenti al ritmo, controlliamo i passaggi ogni 5 km ( abbiamo il cartellino sul pettorale al contrario per vederlo meglio,idea geniale!) ,sosteniamo i runners con parole, incitamenti , consigli. gli ricordiamo di bere, di idratarsi, di non mancare il ristoro. ci si passa l'acqua in modo che tutti ce l'abbiamo, e via si va avanti.
non conosco il percorso,è la prima volta che faccio la maratona di Venezia,perciò ogni tanto mi guardo in giro.....il Brenta,scorre alla nostra destra, ville e ancora villecosteggiano il fiume. Che bei posti penso,vorrei tornarci da turista! mentre i km passano, attraversiamo molti paesini, alcuni da i nomi originali " Mira", e ogni volta c'è una banda che suona musiche molto ritmiche........si accelera un pochino, è istintivo, ma poi si ritorna al nostro ritmo.
passando nei paesi ogni tanto parte un'urlo di Stefano a cercare un applauso per il gruppo! aiuta molto  sapere che ci sei, devi farti sentire.
sin dall'inizio ci si accorge di essere in tanti, dopo un po' qualcuno si presenta, si fanno battute, ci si incita: per il gruppo delle 3.50!!!, e vai con l'urra!!! insomma si cerca di smorzare la tensione. dopo un po' di km mi sento chiamare, è Carla una ragazza conosciuta sui Face nel gruppo dei pacersuperstar.  una distrazione poco dopo per i birilli in mezzo alla carreggiata la fanno cadere, ma Stefano le và in soccorso mentre io mantengo il ritmo. un po' sbucciata ma tutto ok.........non riuscirà a stare con noi sino alla fine. e poi giacomo, un "grande" amico pugliese, ma che vive a Milano ( sua la frase all'inizio). allora io dico agli altri che ero di Genova e oggi volevo finirla per "gli angeli del fango" che tanto avevano fatto per la mia città!
teniamo il ritmo un po' più sostenuto sino alla mezza, dove ci accorgiamo che il gap è stato azzerato, ma Stefano, da esperto pacer, mi dice che conviene arrivare ai ponti con almeno un minuto di anticipo perchè lì ci sarà traffico..............me ne renderò conto dopo di cosa voleva dire.
parentesi, forse un mio errore è stato fare da pacer in un gara mai fatta, la prima parte è scorrevole e veloce, la seconda mezza no. i saliscendi del parco Sangiuliano, il ponte della libertà (di 5km!!!), il vento di mare sempre contro e .........i ponti, tanti ponti!!!
il tempo è sempre bello, un po' più caldo della partenza, si corre bene.
19° km ....ho strane sensazioni, sento il peso della responsabilità, ma ce la farò, ....poco dopo arrivo alla mezza e sono dinuovo più tranquilla. ci avviciniamo a Mestre, nella piazza principale una festa bellissima, tanta gente..........si fà una curva dove sembra di essere alla first avenue di NY!!! momenti bellissimi!
si procede, si arriva al parco sangiuliano ( 28km circa) e ho dinuovo quella sensazione...accidenti ma così non và,sono lì e farò il possibile per dare il meglio...........spero!
il gruppo è sceso di numero, qualcuno non ha tenuto il ritmo, peccato.
Il parco è un continuo sali scendi, si passa il 30°......e si arriva al ponte, si sale, Stefano ricorda di accorciare il passo in salita, c'è vento contro, ma và!!  davanti a noi si staglia una lunga striscia nera di 5km!!! non male. devo dire che qui non è facile correre, per chi non patisce i rettilinei, va bene, ma non se ne vede la fine, è dura, ma si prosegue. a metà si supera il 35° : dovevamo passare in 3h 10 e 47, si passa in 3h 10 e 16!! grandi! al 37° avverto dolori al basso ventre, rallento un pochino, poi mi riprendo. ho fastidio, chissà perchè. siamo al 39° e ci si avvia verso il canal grande e i ponti............il fastidio si accentua, dico a Stefano di andare, provo a rallentare un pochino. 40° sono ancora in perfetto orario...............ma ovviamente non avevo fatto i conti con quello che mi aspettava.
un ponte, che traffico, più di due non ci stai affiancati, si scende........e c'è anche l'acqua che arriva dal mare, e poi? accorcio il passo in salita, una ragazza mi chiede se siamo ancora nel tempo, un'altra mi si affianca dicendomi che ha i crampi. si prosegue insieme, i ponti.........ma quanto sono alti!!! si scende, curve strette, e ci si avvicina a piazza San Marco. vedo Stefano poco più avanti a me, non posso raggiungerlo, mi spiace arriverà da solo. una delle due ragazze mi resta a fianco, ha bisogno di sostegno, cerco di darglielo.
le transenne in piazza san marco ci introducono nel cuore della piazza...... si fà un giro di boa, ma quanta gente c'è!! incitamenti e applausi ti spingono avanti, passiamo il 41°, curva e siamo dinuovo lungo il canale.......non si vede la fine, la si percepisce solo, davanti a me ancora ponti, e gente tanta gente.
in lontananza lo speaker...........allora ci siamo, ultimo ponte e sulla sua sommità c'è il 42 ° e via in volata verso il traguardo, prendo per mano quella ragazza che ha i crampi e insieme passiamo il traguardo: 3h 51!
compito quasi fatto, no compito mancato, ma va bene così: la mia prima " da pacer" quasi promossa!
ho il magone all'arrivo, sono emozionata: non mi succedeva da tanto tempo, è bello comunque sentirsi così. vedo Julia, le dico che sono dispiaciuta, ma è andata così. il mio colosso Stefano, mi abbraccia e mi rincuora dicendomi che è andata bene così, di non preoccuparmi, è stata la mia prima volta!
siamo nella tenda riservata a noi pacer, cerco la sacca per telefonare a mia sorella, non l'ho vista all'arrivo.
la sento, ci incrociamo e lei mi dice che era poco prima del traguardo che urlava, ma non l'ho sentita. vado a cambiarmi e poi la raggiungo.
mia sorella era la prima volta che veniva con me e vedeva una maratona, mi dice di aver provato bellissime emozioni e mi ringrazia di averla portata perchè ora ha capito quando le dico: "ho finito la maratona ", cosa vuol dire.
provo sensazioni altalenanti sia di gioia che di quasi sconfitta, ma poi mi dico che di meglio non potevo fare, che va bene così. ho ancora i palloncini attaccati alla canotta , mia sorella li sbroglia, e li regalo ad una bimba! mi sorride felice. vado a fare la doccia .....c'è da superare un ponte! no basta, ma non posso fare diversamente lo devo fare.............e non sarà certo l'ultimo.
dico a mia sorella che voglio aspettare Serena che arrivi, la pacer delle 6 ore, tanto noi abbiamo tempo per il treno. poco prima delle 15 mi metto prima del penultimo ponte, ho la tuta della delta ( che sfoggio orgogliosa) mi sono rimessa le scarpe.........sento un fischietto, è lei, con altri 4, scende da un ponte le vado incontro.............un'abbraccio e mi da la  scopa per pulirle il percorso!!! li precedo e via via ci avviciniamo al traguardo, pulisco la strada prima che arrivino......ed ecco che superano il traguardo! che felicità: per Serena è la 120 maratona, insieme a lei c'è l'organizzatore della maratona di Reggio Emilia che oggi è la sua 100 maratona! che grandi.
saluto tutti, abbracci e promesse di rivederci...........e mi avvio verso la stazione. passo passo, ponte dopo ponte ( non so quanti ne ho fatti oggi!) siamo al treno, siamo stanche io per un verso , mia sorella cmq ha camminato tanto. nel mentre telefonate  e messaggi agli amici.
saliamo sul treno, salutiamo Venezia..........si torna a casa.
oggi a qualche giorno di distanza sono molto felice di questa mia esperienza che consiglio davvero, perchè è fare una maratona in modo diverso, provi sensazioni ed emozioni nuove, e nonostante abbia fatto "quasi"il compito sono contenta e lo ripeterei.
Ringrazio innanzitutto mia Sorella Liuba per essersi allenata con me, nonostante non abbia poi fatto la maratona.
 Alberto per i preziosi consigli e la compagnia in tanti allenamenti.
Stefano, il mio compagno pacer, che mi ha guidato, assistito e supportato in modo splendido, grazie davvero perchè lui aveva capito la mia tensione e ha saputo cmq farmi correre nel modo più tranquillo possibile.
Julia che ha creduto in me, e mi ha dato una opportunità unica, grazie davvero.
a Tutto il gruppo dei Pacers, che mi hanno accolto alla grande, e in particolare un abbraccio forte alla collega /pacer Serena.
e grazie alla fine alle mie gambe, che comunque alla veneranda età di 55 anni mi danno ancora tante  soddisfazioni ed emozioni!
...........................e ora???? la 40° maratona...............







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